Crisi dei boschi: "Uomo e natura oppure uomo è natura?" L'accento che trasforma il nostro rapporto con l'ambiente
(L'editoriale) Le trasformazioni ambientali e climatiche invitano a immaginare non solo boschi diversi, ma anche una società rinnovata. Abbattere la bipartizione uomo-natura per adottare uno sguardo rinnovato, olistico, capace di indagare le interazioni tra i soggetti che animano la terra, potrebbe essere un primo importante passo per affrontare con efficacia i problemi ambientali che affliggono la contemporaneità
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.
La salita che da Borgo Valsugana accompagna a passo Manghen sembra essersi trasformata in un osservatorio stretto e lungo, offerto ai viaggiatori per riflettere sulle trasformazioni che stanno coinvolgendo i boschi del nord-est.
È difficile che lo sguardo non si posi sulle cicatrici lasciate dalla tempesta Vaia; è impensabile che gli occhi non colgano le chiazze rossastre che si espandono tra il verde scuro e omogeneo delle peccete.
Interi versanti abbattuti dal vento, intere porzioni di bosco seccate da un coleottero che nelle piante schiantate ha trovato un terreno particolarmente fertile per proliferare in modo incontrollato.
Questi stravolgimenti, alimentati dai cambiamenti climatici, possono ovviamente avere delle ricadute di carattere antropico, coinvolgendoci sia sul piano economico, che sul fronte emotivo.
La nostra società è infatti caratterizzata da un rapporto di lunga data con i boschi che si sviluppano sul suo territorio. Un rapporto affascinante, ma sfibratosi nel tempo assieme alla progressiva tendenza di intendere l'uomo come un elemento estraneo rispetto ai contesti naturali.
Uomo da una parte e natura dall'altra a formare una dicotomia netta e fuorviante, perché separa ciò che fa parte dello stesso sistema.
Eppure, nonostante lo spopolamento che sta coinvolgendo le cosiddette "aree interne", tra le geografie della nostra Penisola l'uomo è ancora parte integrate dell'ambiente. Per strutturare un legame più armonico con gli spazi che ci circondano è quindi necessario riflettere sulla presenza antropica, riappropriandoci così di un legame con il territorio reciso dalle trasformazioni socio-culturali degli ultimi decenni.
I mutamenti ambientali e climatici invitano a immaginare non solo boschi diversi, ma anche una società rinnovata. Abbattere la bipartizione uomo-natura per adottare uno sguardo rinnovato, olistico, capace di indagare le interazioni tra i soggetti che animano la terra, potrebbe essere un primo importante passo per affrontare con efficacia i problemi ambientali che affliggono la contemporaneità.